giovedì 29 dicembre 2011

PAUL WESLEY: TRA VAMPIRI ED ANGELI

Per oggi abbiamo fatto il pieno con gli spoiler.. e quindi mi sembra una buona cosa concentrarsi sui ragazzi, in particolare PAUL WESLEY, che come tutti sappiamo quest'anno ha visto le prospettive emozionali del suo personaggio (Stefan) cambiare radicalmente. Andiamo a leggere cosa ha raccontato Paul ad Assignmentx.com a proposito del ruolo in Tvd, ma anche dei suoi trascorsi tra cinema e televisione.
Paul Wesley parla del nuovo cattivo comportamento di Stefan e della sua parte da angelo in Fallen
Per le prime due stagioni del grande successo della CW “The Vampire Diaries” (in onda il giovedì alle 20), è stato facile distinguere i due fratelli Salvatore. Stefan, interpretato da Paul Wesley, era quello buono che non avrebbe mai voluto uccidere umani, e Damon, interpretato da Ian Somerhalder, era quello cattivo, che uccideva chiunque e ovunque voleva. Nella terza stagione, la situazione si è capovolta. Stefan ha lasciato riemergere il suo Squartatore interiore, e Damon, assieme alla ragazza umana di Stefan, Elena (Nina Dobrev), sta disperatamente cercando di far tornare Stefan il suo vecchio io.
Wesley si sta divertendo un mondo con i cambiamenti di Stefan. Questo non è però l’unico personaggio soprannaturale che ha interpretato – nel 2006 e 2007, Wesley è stato il mezzo-angelo Aaron Corbett in Fallen della ABC Family, basato sui racconti di Thomas Sniegowski. È stato anche un licantropo e un Luthor. In questa intervista parla dello Stefan violento, del quasi-angelico Aaron e i suoi altri ruoli soprannaturali.
Assignment X: Non vedevi l’ora di interpretare Stefan come un assoluto stronzo in questa stagione?
Paul: Sì, più di qualsiasi altra cosa. Voglio interpretare una varietà di personaggi diversi nella mia vita, e non volevo essere stereotipato, perciò è una grande opportunità per me per fare qualcosa di diverso.

AX: Ti limitavi a sperare che questo sviluppo del personaggio arrivasse prima o poi, lo avevi previsto o è stata una grande sorpresa?
P: No. Ho detto ai produttori della serie Julie Plec e Kevin Williamson: “Guardate, mi piacerebbe davvero fare qualcosa” e loro mi hanno risposto “Grandioso”, e hanno accettato. Non vogliamo che ci sia niente di ridondante – vogliamo mantenere la serie fresca per gli spettatori.

AX: Hai interpretato altri personaggi horror/fantascientifici prima di Stefan…
P: Ho interpretato Lucas Luthor in Smallville. Ho fatto uno show sui licantropi intitolato Wolf Lake [sulla CBS]. E poi ho fatto un pilot per WB che non è stato preso.

AX: Stefan è un grande cambiamento rispetto al tuo ultimo personaggio regolare, Aaron in Fallen. Quando hai fatto la versione telefilm, pensavi sarebbe diventato una serie?
P: Quando ho girato il pilot, sapevo che nonostante tutto era un film di due ore. Sapevo che sarebbe andato in onda. Sapevo che la qualità di produzione era davvero fenomenale. Non ero certo che potessero permetterselo come serie, perché c'erano così tanti effetti speciali e così tante scene di azione. Ma non ero incredibilmente sorpreso. Era il mio quinto pilot ed è stato uno dei migliori che abbia mai fatto.

AX: Conoscevi i racconti di Tom Sniegowski su cui è basato Fallen?
P: Devo ammettere di no, non conoscevo per niente i libri. Ma ovviamente sono corso in negozio e li ho presi e letti, la maggior parte, e Sniegowski è uno scrittore fantastico. Sono bei libri. Lui è uno scrittore fantastico.

AX: Come descriveresti Aaron?
P: Una sorta di recluso, un po’ oscuro, in un certo senso a disagio con la propria pelle, incerto su chi è. Non è sicuro di se stesso. È una bella anima, una brava persona, è giovane. Vuole ancora crescere e ha responsabilità da adulto, perciò penso che abbia molto peso sulle spalle, ma in generale penso sia forte.

AX: Fai qualcosa di diverso quando lavori in questo genere da quando fai puro drama?
P: Penso che riguardi più la condizione umana e lo devi basare sulla realtà. Indipendentemente da quali siano le circostanze, hai bisogno di basarlo sulla realtà. Hai bisogno di essere un essere umano sulla Terra per farne esperienza. Se guardi al genere come “Oh, è solo fantasia”, allora non puoi portarci vere emozioni. Non puoi guardare a questo genere con pregiudizi, devi farlo in maniera oggettiva.

AX: Quando fai queste parti, pensi a delle analogie nella tua mente del tipo “Beh, non mordo davvero le persone, ma se stessi colpendo qualcuno…” o “ Non volo davvero, ma se stessi guidando una motocicletta…” o pensi “Ok, sono uno che vola e morde le persone, ed è così che mi sento”?
P: E' interessante. Non so in realtà se analizzo la cosa fino a questo punto. Penso che molto sia istintivo. Cerco davvero di immaginare come sarebbe, non per il personaggio ma per Paul, fare davvero queste cose. Perciò immagino di usare delle analogie. Penso che i miei metodi cambino, dipende da quello che succede.

AX: Fisicamente, qual è la cosa più dura che hai fatto come attore? Forse lavorare con i cavi quando il tuo personaggio vola o salta da altezze sovraumane?
P: Fa schifo. Lo odio. Non mentirò. Fa letteralemente male. Hai una scena in cui devi recitare, devi entrare nel personaggio, e poi senti questo incredibile dolore nella zona dell’inguine, perché tutto il tuo peso poggia essenzialmente su questo filo sul tuo inguine. È orribile. Chiunque dica che è divertente sta mentendo. Ma, lo accetto e poi quando vedo il risultato finale sono felice di averlo fatto? Sì. Ma se me lo chiedete [ride], non è divertente.

AX: Sei contento/sorpreso/gratificato dai fan appassionati che ha TVD?
P: Oh, accidenti. È un sogno che diventa realtà. Nessuno vuole essere per sette anni in uno show che ha pochi fan. È questo quello che vuoi fare – vuoi emozionare le persone di tutte le età, e sento che TVD lo fa. Non si tratta solo di ragazzini e ragazzine – ce ne sono molti, ma ci sono anche molte persone della mia età ed è bello.

AX: E cosa vorresti che la maggior parte delle persone sapesse di TVD a questo punto?
P: Voglio mai che nessuno sappia mai cosa aspettarsi, sappia cosa sta per arrivare, dagli attori o dagli sceneggiatori.







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