lunedì 21 ottobre 2013

[THE ORIGINALS] JULIE, THE QUEEN

Colei che scatena in noi le più grandi crisi emozionali, o i più grandi istinti omicidi, è sempre lei JULIE PLEC.
Autrice e produttrice esecutiva, che imbeccata nella storia iniziale dal grande Kevin Williamson sta dirigendo egregiamente sia The Vampire Diaries che l’appena nato (ma già di successo) The Originals (quest’ultimo show tra l’altro nato proprio da una sua idea). Entriamo un po’ più a fondo nel lavoro di Julie.


Grazie a ‘ The Vampire Diaries’ e ‘ The Originals,’ Julie Plec diventa la regina della CW
La produttrice esecutiva sta conquistando la CW con tre serie sovrannaturali di punta.
È un suono che dovrete imparare a ignorare quando LEI è intorno. Dove c’è Julie Plec, la co-creatrice di “The Vampire Diaries,” c’è un brusio costante – una sorta di colonna sonora reale che fa invidia alla musica intensa, malinconica del teen drama popolare della CW.
Sta succedendo in questo istante.
La creatrice frizzante, circondata da lavagne piene di post-it, sta lavorando al nuovo episodio dello spinoff di “Vampire Diaries”, “The Originals”, negli studi hollywoodiani della ormai nominata compagnia “Plec”. Mentre gli scrittori propongono idee sui personaggi più anziani (quest’ultimo riguarda la regina del vodoo Maria Laveau), si sente un costante brusio. Plec, sempre con leggerezza, indirizza gli occhi verso lo schermo del telefono, leggendo le email senza dar troppo peso al brainstorming. Esattamente come gli specialisti tecnologici che osservano il proprio show, la Plec è un’abile multitasker. Un talento incredibilmente utile negli ultimi tempi.
Potrebbe non avere il prestigio o la reputazione di altri produttori televisivi come Aaron Sorkin o Matthew Weiner o Steve Levitan, ma Plec è un nome molto conosciuto tra pubblicitari. Su una rete meglio conosciuta come la pecora nera tra le quattro maggiori, Plec ha regalato alla CW uno show redditizio da alta classifica che, nonostante i suoi ascolti moderati se confrontato con altri, ha numeri elevati quando si parla di social media, e questi ultimi stanno acquistando un’importanza sempre maggiore.
“The Vampire Diaries” ha 16.7 milioni di “like” su Facebook (sullo stesso piano delle serie TV più seguite come “NCIS,” 17.6 milioni e “The Walking Dead,” 19.7 milioni). Il suo primo episodio della quinta stagione si è piazzato al sesto posto nella classifica di Nielsen su Twitter, con 278000 tweets.
Quindi è sensato che la rete voglia rimanere in affari con la Plec.
“Il suo talento viene mostrato sugli schermi ogni settimana” dice il presidente della CW Mark Pedowitz, che aveva già lavorato con la Plec agli ABC Studios quando Julie era produttrice esecutiva di “Kyle XY”, una serie science fiction per famiglie. “La sua parola è vincente. Ed lei non le esaurisce mai.”
La produttrice e scrittrice quarantunenne è la punta dell’iceberg dietro tre serie della CW quest’anno. Oltre ad essere produttrice esecutiva di “The Vampire Diaries” e della sua sorellina “The Originals,” la Plec è anche produttrice esecutiva, insieme a Greg Berlanti, della riproposta serie sci-fi “The Tomorrow People”. E la Plec è perfettamente consapevole della sua impresa: “Mi occupo di CW ogni giorno fino a quando non troveranno qualcuno migliore di me”.
Nel mentre, tutto diventa ovvio con i 53 messaggi non letti e arrivati in sole tre ore. “è una fase della vita davvero strana quando tutto questo arriva a succedere in un bagno pubblico, questo è ciò in cui la mia vita si è trasformata: controllare le e-mails sul mio iPad mentre faccio pipì” dice la Plec, che si mangia le unghie smaltate di rosso nei momenti relativamente calmi.

È facile pensare che la Plec sia sovraumana come i personaggi dello show a cui è dietro. Vola ad Atlanta ogni dieci giorni circa, dove sono in produzione “The Vampire Diaries” e “The Originals” – alla fine ha trovato un appartamento nello stesso palazzo della star di “Vampire Diaries” Nina Dobrev. In più, è normale che le sue serate finiscano alle 3 di mattina e le sue giornate inizino alle 10.
“Non c’è nulla di passivo in Julie,” dice Berlanti, amico dai tempi dell’università, l’uomo dietro all’altro successo della rete, “Arrow”. “Il giorno che non risponde a una domanda in meno di 10 minuti, è il giorno che devi mandare una squadra di soccorso!”
Non è semplicemente un complesso stacanovista. Alla Plec piace vivere in un mondo con una posta in gioco molto alta, che lei stessa aiuta a plasmare. È un comportamento da topo di biblioteca iniziato in età precoce, scrivendo storie immaginando di essere scappata di casa dopo aver letto “The solid gold kid” di Norma Fox Mazer, che parla di adolescenti che vengono rapiti e si legano attraverso questa esperienza.

“Il mondo del sovrannaturale, il mondo sci-fi – ti danno degli scenari che potrebbero benissimo essere questioni di vita o di morte,” dice “ed è questo il motivo per cui queste serie hanno così tanto successo, specialmente con i ragazzi più giovani – quando sei adolescente tutto sembra così epico. Mi piace raccontare queste storie”.
Plec, figlia di due genitori che lavorano nel campo delle risorse umane, è rimbalzata tra la California del Nord e Detroit, prima di stabilirsi a Chicago. Si è trasferita a Hollywood a 22 anni con l’aspirazione di lavorare nello studio esecutivo di Sherry Lansing” – “Non so perché. Avevo semplicemente appena letto di lei e sembrava veramente intelligente e cool.” Una delle sue fortune arrivò quando fu assunta come assistente di We Craven mentre il regista stava lavorando al thriller del 1995 con Eddie Murphy “Vampire in Brooklyn”. È stato quello il momento in cui una Plec con gli occhi aperti incontrò Kevin Williamson, che ha scritto la sceneggiatura per Craven di “Scream” e che le avrebbe fatto più tardi da mentore e collaboratore – lavorano insieme per “The Vampire Diaries.”
“Lei capisce le storie,” dice Williamson, che ricorda di aver condiviso varie discussioni in macchina di “My So-Called Life” con la Plec. “Ha sempre saputo quando qualcosa non quadrava. È la persona a cui mi rivolgerei quando ho bisogno di scrivere qualcosa. Ti dice quando fare una cosa e quando farne un’altra.”
È stata la forte performance con “The Vampire Diaries” che ha spinto Pedowitz a pensare all’espansione. Plec era avanti anni luce rispetto al direttore, pensando a un’identità distinta per “The Originals” e “The Vampire Diaries.”
E sembra aver ottenuto qualcosa. “The Originals” ha guadagnato 2.2 milioni di spettatori. E “Tomorrow People” ha ottenuto una media di 2.3 milioni di spettatori al suo debutto, entrambi numeri importanti per la rete. Mettendo da parte ogni preoccupazione che aveva settimane prima del debutto: “Sarei potuta essere disoccupata entro un anno,” dice “Non penso che lo sarò. Penso di stare bene. Ma lo devi tenere in mente ogni volta”.
Buoni numeri significa anche più e-mails. Ma la Plec realizza che il mondo reale si aspetta la sua partecipazione.
“Sto cercando di espandere la mia conoscenza del mondo” dice “Si suppone che tu scriva grazie all’esperienza – esperienza con persone, con la lettura, guardando qualche senzatetto per strada e inventando una storia su di lui. Se non hai mai visto nulla di tutto ciò, avuto una conversazione simile, o nemmeno dormito tanto profondamente da avere sogni realistici, su cosa scrivi?”


fonte TVD Italia

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